Vivo a Roma, mia città natale. Sono laureata in Matematica. Mi piace la scienza in particolare la meccanica quantistica e mi tengo aggiornata sui suoi sviluppi.
Pratico la meditazione da tempo e condivido i principi della teosofia. Conosco molti testi di yoga, di buddismo, oltre a “Dell’Origine” di Eraclito, il “Tao Te Ching” di Lao Tzu e “Sermoni tedeschi” di Meister Eckhart.
Ho una buona conoscenza della Storia dell’Arte. Ho visitato spesso mostre e musei in giro per gli USA, l’Europa e l’Italia. Disegno dal vero e dipingo fin dall’adolescenza. Al liceo scientifico che ho frequentato, ho avuto un’ottima insegnate di Disegno e Storia dell’Arte.
Ho usato varie tecniche: china, pastelli, acquarello, olio, per approdare infine agli acrilici. Ho seguito per alcuni mesi la scuola di nudo di Via Ripetta e sono stata allieva dell’acquarellista Mari Orelli e dei pittori Mario Santini e Luciano Santoro. Ho avuto poi la fortuna di avere come maestro il pittore Gualtiero Savelli, che mi ha introdotto allo studio della percezione del colore e mi ha insegnato a valorizzare la mia predisposizione per la pittura astratta-geometrica.
Ho letto i testi di Kandinsky, “L’arte del colore” di Itten e saggi sulla storia materiale dei colori e sul loro potere. Cerco di creare opere eleganti, semplici, in una continua ricerca di armonia ed equilibrio, affrontando la problematica inerente all’interrelazione tra i colori e tra colore e moduli geometrici, così la linea e colore costituiranno una coppia indivisibile, che agisce in sinergia sulla tela.
I colori puri, luminosi ed energetici, rivestono, per me, un ruolo fondamentale, sia simbolico che costruttivo e li scelgo secondo i principi della cromoterapia (cfr. i libri di Barbara Ann Brennan, famosa terapeuta e psicoterapeuta americana) e in modo che siano una presenza voluttuosa e golosa, affinché il fruitore possa godere appieno dell’opere e ne sia coinvolto piacevolmente, ritrovando la gioiosa vitalità del suo io-bambino.
Le forme delimitate in modo netto, preciso, ci ricordano che viviamo in un universo retto da leggi fisiche, formalizzabili nel linguaggio della matematica, coerente, regolare, non instabile o caotico.
Per le strutture traggo ispirazione dagli schemi geometrici sottesi alle opere dei pittori rinascimentali (cfr. “Géometrie secrète des peintres” di Charles Bouleau), dall’architettura limpida e chiara di Filippo Brunelleschi e dalla Geometria Sacra, per invitare ad uno stato d’animo pacato e stimolare nell’osservatore il desiderio di sentire e pensare con precisione; di questa vorrei mostrare la dolcezza, con l’ausilio di una “ragione” tutt’altro che severa e glaciale.
Aderisco al “Linearismo Cromatico”, una corrente vittoria nella quale gli unici protagonisti, linea e colore, hanno un’esistenza indipendente, nel senso che essi non sono né oppressi, né deformati dalle forme particolari (l’aspetto naturalistico della realtà), ma uno per l’altra e tra di loro, divengono un’appropriata delimitazione. Questa corrente di muove nel solco dell’Astrazione Geometrica, intercettando una tradizione che parte da Piet Mondrian e Joseph Albers, passa per Victor Vasarely, l’Hard Edge Painting di Frank Stella, il minimalismo di Ellsworth Kelly e arriva al Neo-Geo di Peter Halley.
Come Joseph Albers, interpreto la trasformazione del colore e della linea come eventi spirituali e, come lui, miro a creare opere pervase dalla purezza e dall’onestà di pensiero, credendo fermamente che un’arte basata sull’armonia e la bellezza possa trasformare in meglio la realtà quotidiana.